SOVRANITÀ INTEGRALE - LA QUINTA VIA



Quelli che seguono sono ampi estratti che ho preso da La Quinta Intervista al dr. Jamisson Neruda, di WingMakers.com.

Sarah – Se erano biologici, avevano un’anima?
Dr. Neruda – Non li chiameremmo umani se non l’avessero avuta. Ricorda che le ho parlato degli Atlantidei?

Sarah – Sì.

Dr. Neruda – Gli Anunnaki e i Siriani inserirono gli Atlantidei dentro queste uniformi umane. Gli Atlantidei erano esseri molto avanzati ma, evidentemente, ingenui.


Sarah – E gli Atlantidei volevano stare dentro quei corpi di... uomo-scimmia ed estrarre l’oro?

Dr. Neruda – No, a loro non interessava affatto. Infatti, avevano permesso agli Anunnaki di estrarre il loro oro, e quando la Terra cominciò a solidificarsi dissero loro che se riuscivano a produrre uno strumento che permetteva di continuare l’estrazione sarebbe stato accettabile, ma solo su piccola scala. Gli Anunnaki ebbero una specie di alterco con gli Atlantidei e cominciarono a cospirare con i Siriani e un’altra razza chiamata i “Serpenti”. Ognuna di queste tre razze era interessata a scoprire come avere un corpo per i pianeti fisici. Videro la Terra come una sorta di laboratorio che avrebbe permesso di scoprire come farlo. Gli Anunnaki avevano già un’uniforme umana, avevano solo bisogno di attivarla con una fonte vitale o anima.


Il problema maggiore era come far entrare gli Atlantidei in quei corpi e farceli stare. Di fatto, queste tre razze cospirarono per assoggettare gli Atlantidei in quegli strumenti pre-umani. Gli Atlantidei furono i generatori di energia che resero operative quelle entità biologiche.


Sarah – Sta forse dicendo che quegli uomini-scimmia primitivi avevano dentro di sé un’anima potente? Non capisco come fosse possibile.

Dr. Neruda – È un argomento molto complesso. I WingMakers hanno scritto sull’impianto di programmi nell’uniforme umana… anche nella versione 1.0. Si attribuisce per lo più ai Siriani il maggior credito di questa invenzione, ma fu il figlio di Anu che in realtà perfezionò quegli impianti riprogrammandoli.  L’uniforme umana versione 1.0 fu progettata dagli Anunnaki, gli impianti dai Siriani e la programmazione degli impianti fu progettata e sviluppata da un essere conosciuto come Marduk.


Sarah – Questo non risponde alla mia domanda, cioè come un’anima potente possa d’un tratto venire inserita in uno strumento uomo-scimmia e comportarsi come un... un neandertaliano.

Dr. Neruda – Beh, innanzitutto, questi erano molto più primitivi dei neandertaliani. Ma la risposta sta negli impianti. Vede, l’entità biologica o uomo-scimmia di cui stiamo parlando, non era in grado di funzionare nel mondo fisico. Avevano bisogno di abilità per la pura sopravvivenza come mangiare, cacciare, lavarsi, perfino come muovere il corpo. Tutte queste funzioni assolutamente basilari dovettero essere in realtà impiantate o programmate in quello strumento... e questo fu lo scopo degli impianti funzionali.


Gli impianti erano compatibili con il cervello dell’Umano 1.0, ma la cosa non interessò solo il cervello. Questi impianti furono posti in varie parti del corpo come l’area toracica, la parte centrale della schiena, i polsi, le caviglie, ecc. I principali erano contenuti nel cranio. Tuttavia, in generale, questi impianti erano tutti collegati tra loro per operare dalla testa o dall’area cerebrale.


Sarah – Perché dice la testa o l’area cerebrale e non semplicemente “il cervello”?

Dr. Neruda – Perché non erano nel cervello. Si ricordi che l’Umano 1.0 era ancora in parte eterico e in parte fisico. Anche gli impianti dovevano avere una densità o vibrazione sonora similare. Furono posti per lo più in ossa o nella struttura scheletrica, e in alcuni tessuti muscolari. Questi impianti funzionali si fusero poi nei muscoli e nelle ossa, compreso il DNA. I WingMakers descrivono la cosa in questo modo: l’integrazione nel DNA fu per l’intelligenza del progetto e il tessuto muscolare permise all’essenza vitale di alimentare l’impianto funzionale.


Vi fu un punto centrale di coordinamento, e questo fu nel cervello, ma gli impianti furono posti in tutto il corpo. Si trattava di un sistema integrato installato nell’uniforme umana affinché potesse essere controllato, monitorato e riprogrammato nel tempo. Fu il bastone e la carota evolutiva. Tale progetto permise ai primi umani di estrarre l’oro che, come ho detto, all’inizio era lo scopo principale degli Anunnaki.


Sarah – Mi spiace sembrare un disco rotto, ma ancora non capisco come una razza avanzata come gli Atlantidei potesse... vivificare quegli uomini-scimmia ed essere ridotta in schiavitù. Per me la cosa non ha senso.

Dr. Neruda – Deve capire che la funzionalità impiantata era solo in parte per far funzionare in modo efficiente l’Umano 1.0 e la sua fonte vivificante, l’essenza vitale di un Atlantideo, come estrattore. Questo era lo scopo principale. Quello secondario, invece, era mantenere sotto controllo la fonte vivificante, in questo caso gli esseri Atlantidei negli strumenti umani. Questo lo fecero mantenendo la fonte vivificante ignara delle sue origini e sulla realtà che la sua vera espressione come essere infinito. Una volta inseriti nell’uniforme umana, gli esseri Atlantidei si concentrarono al 100% sulla sopravvivenza fisica e al rendimento funzionale. Non esistevano relazioni, matrimonio, riproduzione. Fondamentalmente erano esseri clonati. Erano tutti uguali per aspetto e capacità. Droni umani pilotati da funzionalità impiantate che gli esseri Atlantidei al loro interno finirono con l’associare a sé. L’infinito che era dentro al corpo credette di essere il corpo e la funzionalità impiantata, e nulla più.


Sarah – Che cosa succedeva quando morivano?

Dr. Neruda – Sarò chiaro: questi esseri – gli Atlantidei – erano esseri infiniti, nel senso che non erano soggetti alle leggi spazio-temporali. Vivevano dopo la morte del corpo. Gli Anunnaki, però, crearono una serie di piani o dimensioni di esperienza equivalenti a un Piano di Sospensione, come lo chiamano i WingMakers, dove potevano essere riciclati.


Sarah – Riciclati... come nella reincarnazione?

Dr. Neruda – Sì. Successivamente ciò divenne la base della reincarnazione. Questo permetteva agli Anunnaki di riciclare gli Atlantidei. Alcuni aspetti degli impianti funzionali erano interdimensionali, vale a dire che assistevano il trasferimento degli esseri nel posto appropriato dei Piani di Sospensione della coscienza, e alla loro reincarnazione in un nuovo strumento.


Sarah – Lei, però, non ha detto che questi... uomini-scimmia non si riproducevano?

Dr. Neruda – Non la versione 1.0, che era molto elementare, ma gli Anunnaki ne avevano create su larga scala, così quando un’uniforme umana moriva – diciamo che le capitava un incidente in miniera – ce n’era subito un’altra. Questi erano dei cloni. La capacità di auto-riproduzione arrivò con la versione 2.0. Questo avvenne, principalmente, perché l’impegno richiesto per la gestione di questo processo da parte degli Anunnaki era enorme. Vollero, quindi, creare un sistema automatico, qualcosa che non richiedesse loro di orchestrare tutte le variabili. Così i Siriani li aiutarono a creare gli impianti di propagazione per riproduzione. Ciò permise di automatizzare il riciclo degli esseri dai Piani di Sospensione rinascendo nella dimensione fisica come bambini.


Sarah – Quindi, questo era tutto automatizzato... secondo una programmazione... tecnologica? Non so, è troppo strano.

Dr. Neruda – L’universo è costituito da dimensioni che sono il risultato di equazioni matematiche. È un costrutto matematico. Alcuni esseri sanno come applicare le equazioni matematiche per organizzare e pianificare lo spaziotempo. È tutto creato. Questo mondo è creato, non è reale. È una realtà programmata. Quando dico pianificare, questo può anche significare un costrutto di controllo dello spaziotempo. Vale a dire che questa è una realtà di spaziotempo programmato. Una volta che si programma la realtà spazio-temporale in una specie come l’umanità, si può programmare a livello di persona individuale fino a farle grattare il naso, se si vuole. È tutta una questione di equazioni matematiche.


Sarah – Non so cosa dire. Per il momento la sto seguendo, ma davvero mi sembra una storia di fantasia. E poi, che cosa successe agli uomini-scimmia?

Dr. Neruda – Le ho citato Marduk. Era profondamente coinvolto nell’evoluzione della specie. Questo fu il suo ruolo. Marduk era, di tutti gli Anunnaki, quello più vicino agli Umani 1.0; li capiva e anche ammirava certi loro aspetti. Forse inconsciamente, cominciò a modificare i loro programmi così che gli Umani 1.0 si comportassero di più come gli Anunnaki. Quando cominciarono ad assumere le caratteristiche degli Anunnaki, Anu e i suoi figli, Enki e Enlil, si preoccuparono. Marduk stava programmando emozioni e sentimenti. Stava facendo evolvere gli umani troppo in fretta; ma, ricordi, si trattava dell’evoluzione degli impianti funzionali, dell’interfaccia tra la fonte vivificante – gli Atlantidei – e il corpo fisico umano. Fu quindi l’interfaccia a essere sviluppata, e ciò permise al corpo umano di mostrare emozioni, di comunicare, percepire di più il mondo tri-dimensionale chiamato Terra, ecc. L’altra cosa che stava succedendo era che la Terra continuava a diventare sempre più tridimensionalmente solida, e così pure gli Umani 1.0 e i loro impianti funzionali. Questa crescente densificazione rendeva ancor più facile controllare e tenere assoggettata la fonte vivificante atlantidea nelle uniformi umane. Era come una compressione che avveniva dentro e sopra questo piano terrestre, e questo portava a concentrare fortemente l’attenzione sul piano della sopravvivenza materiale.


Sarah – Ho segnato la parola “Serpenti”. Sta parlando di veri serpenti?

Dr. Neruda – No... Serpenti come razza di esseri. Erano semplicemente un’altra razza di esseri con DNA rettiliano, ma distinti dagli Anunnaki. Si potrebbe dire che fossero imparentati. Erano conosciuti come portatori di vita. Inseminavano pianeti: Costruivano le catene alimentari. Si potrebbe dire che fossero gli alimentaristi del pianeta.


Sarah – Non furono coinvolti nella creazione dell’Umano 1.0?

Dr. Neruda – Non in senso tecnico. Il loro lavoro era più quello di fornire cibo e nutrimento per esso.


Sarah – Ho capito come gli Atlantidei vennero bloccati all’interno dell’Umano 1.0 con gli impianti, ma perché ci entrarono? Se non lo fecero volontariamente, come lei ha suggerito, come furono asserviti a forza se in origine erano quegli esseri sovrani e potenti?

Dr. Neruda – Non sappiamo esattamente come avvenne. Il documento che ho letto non lo specificava. Tuttavia il tono, o le parole utilizzate, suggeriva che gli Atlantidei fossero ingenui. Non avevano motivo di pensare di poter essere asserviti. Forse era un concetto che non rientrava nella loro cultura. Nessuno di loro lo aveva mai fatto... e nemmeno lo avrebbero potuto. Non è possibile assoggettare un essere infinito a meno che, ovviamente, non lo si blocchi in un’uniforme umana. E questa fu l’astuzia degli Anunnaki e dei loro partner Siriani. Lanciarono questo attacco da un’angolatura tanto strana che gli Atlantidei non riuscirono a vederlo. Penso che fu come un’imboscata, o un attacco a sorpresa.


Sarah – Poco fa ha detto che l’Umano 2.0 era in grado di riprodursi. Quanto tempo passò tra l’Umano 1.0 e l’Umano 2.0, e quali erano le principali differenze tra i due?

Dr. Neruda – L’Umano 1.0 raggiunse un livello piuttosto elevato in termini di capacità di parlare o comunicare. Questo fu la principale aggiunta di Marduk all’Umano 1.0. Ad ogni modo, lo stato psicologico di essere un clone fu troppo pesante per l’Umano 1.0. Avevano tutti lo stesso aspetto e gli stessi pensieri, così la comunicazione era solo funzionale, per esempio, al coordinamento di un compito, ma in quanto ad avere idee individuali... no. E ciò portò a depressione e a degli stati psicologici per cui, secondo i WingMakers, letteralmente impazzirono.


Quel difetto fu un grosso problema. Anu decise di eliminarli tutti, e questa è la storia della grande inondazione. Marduk fece in modo di salvare da questa inondazione alcuni Umani 1.0 insieme a della flora e della fauna, ma fu comunque la fine dell’Umano 1.0. Fu allora creato l’Umano 2.0, lo stadio in cui gli umani potevano auto-riprodursi. Quando avvenne, alcuni degli Anunnaki ingravidarono delle femmine umane e trasmisero il loro lignaggio di sangue alla specie umana. Questo diede inizio alle differenziazioni. Questo diede inizio all’idea che gli umani non erano più cloni. La preoccupazione, tuttavia, era che gli Umani 2.0 potessero diventare troppo forti e auto-consapevoli. E se la fonte vivificante, che erano gli Atlantidei, fosse diventata consapevole di essere un essere infinito?


Fu a quel punto che Anu decise di diventare Dio. Gli Umani avevano bisogno di avere un signore o governante sopra di loro così che fosse loro chiaro di essere inferiori sotto un governante esterno. Questa fu una parte chiave del loro programma di indottrinamento. Operando con Marduk e con i Siriani, crearono l’ambiente dell’Eden e il paradigma di Eva come istigatrice della caduta dell’umanità. Fu quello, si potrebbe dire, l’Atto Primo di Anu come Dio. Fu allestito per fornire all’Umano 2.0 il chiaro senso di un’autorità esterna, e di essere stato cacciato dal Paradiso perché aveva tentato di auto-realizzarsi. Fu come un violento ammonimento all’umanità di un creatore irato che voleva che la sua creazione continuasse a identificarsi con l’uniforme umana. Un ammonimento del tipo: “Non pensate neppure per un momento di poter essere come me”.


Sarah – E i WingMakers hanno scritto che in realtà avvenne in modo simile a come dice la Bibbia?

Dr. Neruda – Sì.


Sarah – Quindi il Dio della Bibbia è questo Signore Anunnaki chiamato Anu?

Dr. Neruda – Sì.


(…)

Dr. Neruda – L’occhio-cervello fu l’elemento chiave che gli Anunnaki progettarono per rendere operativi gli impianti funzionali nell’Umano; il DNA lo fu nell’Umano 2.0. Una volta realizzato, i Siriani poterono progettare la struttura della coscienza: la coscienza umana. La coscienza umana è la chiave per assoggettare un essere infinito. La coscienza umana, o la triade della coscienza, è composta di tre strati interattivi. Il primo strato è la mente universale o inconscio, e questa forma il collegamento tra l’individuo umano e l’intera specie. Questo strato è ciò che permette a tutti noi di vedere ciò che tutti vedono, sentire ciò che tutti sentono, sapere quello che tutti sanno. È il modo perfetto di unificare una specie nella separazione. Infatti, è così che sentiamo l’unificazione, attraverso la mente inconscia.


L’altro strato della coscienza è la mente genetica, il termine a cui si riferiscono i WingMakers, o subconscio, secondo Sigmund Freud. Questo forma il collegamento tra l’individuo e il suo albero genealogico o genetica. È qui che si esprime il lignaggio di sangue. E infine vi è la mente conscia. Questa è la percezione ed espressione specifica individuale; quello che la maggior parte di noi chiama personalità e carattere, che si basa su questo strato. La mente conscia dell’individuo è pesantemente condizionata dalla mente genetica, specialmente dalla nascita fino ai sette/otto anni, e in questi anni l’influenza è omni-comprensiva. Ricorderà che gli Anunnaki crearono la forma biologica, il corpo; i Siriani crearono gli impianti funzionali e Marduk elaborò la programmazione di questi impianti funzionali in modo che evolvessero lungo un sentiero programmato che portava al ritorno di Anu. Ciò si espresse nella struttura gerarchica dell’umanità laddove nei testi religiosi ed esoterici si parla di dio e di maestri. Tutto questo rientrava nel piano, cioè creare varie religioni e correnti esoteriche che supportassero una vasta Gerarchia, organizzare la specie umana in relazioni maestro-discepolo e poi creare una vita dopo la morte costituita da vari piani dove chi aveva creduto od obbedito al suo dio e ai suoi maestri sarebbe stato ricompensato.


Vede, l’intero principio che stava dietro a tutta questa impresa può essere riassunto in una sola parola: separazione. Sul piano terreno tutto esiste come separato e altrettanto sui piani dopo la morte. Tuttavia, secondo i WingMakers, la realtà è che siamo tutti intrisi di eguaglianza e unità (oneness), non attraverso la mente inconscia – che ci tiene semplicemente uniti nella separazione – ma attraverso l’essenza vitale che è noi. E questa essenza vitale è sovrana e integrale. È l’IO SONO NOI SIAMO. Nessuno sta sopra, nessuno sta sotto. Nessuno è migliore, nessuno è peggiore.


Sarah – Sta allora dicendo che tutto è una menzogna? Tutto... Voglio dire, tutto quello che ci hanno insegnato a credere è un inganno! Com’è possibile... o anche solo... credibile?

Dr. Neruda – È possibile perché gli esseri che hanno asservito l’umanità hanno progettato un mondo al quale ci saremmo adeguati nel corso di eoni di tempo. Ci siamo evoluti al punto da perderci dentro il nostro mondo. I veli che sono stati posto su di noi sono densi. Tanto è vero che le persone agiscono come uniformi umane inconsapevoli che tutto intorno a loro è illusorio.

È una realtà programmata che non è reale. I WingMakers dicono che tutto è solo suono organizzato olograficamente per apparire reale.


(…)

Dr. Neruda – Tutti possono uscire dall’illusione. Non c’è alcun maestro per questo. Nessun dio scenderà dal cielo e lo farà accadere per noi. Nessun ET. Nessuno. Sarà ciascuno di noi. Questo è quel che s’intende con IO SONO. IO... è come Uno. Uno... me, e uno... tutti noi unificati. SONO, intendendo che esisto adesso. In questo momento. Non nella storia o nella memoria. Non in qualche tempo o meta futura. Adesso!


(…)

I WingMakers dicono che la triade della coscienza ha installata, nello strato della mente inconscia, la coscienza di dio. Ma dicono anche che quando l’individuo raggiunge l’età di sei o sette anni, inizia ad assemblare la sua personalità individuale con gli elementi dello strato subconscio; entro i dodici-quattordici anni, la sua personalità unica è ben definita. Per qualcuno la sua unicità esclude l’esistenza di un dio. Dal punto di vista di Anu, ciò va bene. Può essere che gli piaccia che ci siano atei e agnostici. È un’ulteriore separazione. Maggiore diversità. Di fatto, maggiore è la diversità nella famiglia umana e più grande è la separazione. Più grande è la separazione, più è facile mantenere integro il programma di assoggettamento. Scegli da che parte stare e contrasta i tuoi avversari. Entra in competizione. Ciò alimenta la guerra e il disordine sociale. Per quanto riguarda l’esistenza di dio, noi, collettivamente, siamo la cosa più vicina a dio. Noi siamo. Questo è il chiaro messaggio dei WingMakers. C’è una Sorgente Primaria5, l’esistenza di un punto centrale che ha creato la struttura dell’esistenza attraverso il suono…


(…)

Sarah – In che modo questo ologramma si estende oltre il mondo fisico? Lei ha detto che ne fa parte anche la vita dopo la morte.

Dr. Neruda – Ci sono molti aspetti riguardo alla vita dopo la morte. Prima di tutto e soprattutto, c’è dio. C’è la Luce dell’illuminazione. C’è lo spirito universale e l’anima individuale. C’è una Gerarchia di angeli e maestri. C’è il concetto di karma e reincarnazione, o di peccato e salvezza. Il concetto di cielo e inferno. Il concetto di un sentiero di ascensione. Il concetto del Libro delle Registrazioni o Registro Akashico. Tutti questi concetti furono progettati nell’upgrade dell’interfaccia Umano 2.0. Alcuni esseri umani sono programmati per scoprire questi concetti nello strato della loro mente inconscia e diffonderli. Le religioni ne sono una conseguenza. A volte emergono delle filosofie a sostegno delle religioni, altre volte le contraddicono. Nascono sette esoteriche. E, in tutto questo, l’essere umano si perde. Rimane impantanato nella sua illusione. Tutto si stringe alla vuota promessa di un credo e, in tutti questi credo, una cosa rimane costante: la separazione. Il programma è di vasta portata, e gli Anunnaki, dopo che ebbero estratto oro a sufficienza, si trovarono con una razza di esseri asserviti. Anu, insieme ai suoi alleati nelle razze dei Siriani e dei Serpenti, decise che sarebbe stato meglio trasformare gli Umani 2.0 in creature indegne alla continua ricerca dell’illuminazione in un credo. E indovini chi ha provveduto a fornire ciò in cui credere? Anu e Marduk.


Tutto divenne una serie di lezioni da apprendere. La Terra era una scuola. Se impari le lezioni, non devi continuare a incarnarti. Imparare, imparare, imparare. Ma che cosa si sta imparando? Si impara a credere nella vita dopo la morte, come descritta e prescritta da Anu e dai suoi progettisti. Si impara a vestire l’uniforme umana di buon grado. Si impara a discernere quanto è diversa l’umanità. Si impara a collegare ogni immagine che si ha di sé al mondo delle tre dimensioni, sperando che ci sia qualcosa di più dopo la morte.


La cruda realtà è che una volta morti, l’essere al proprio interno incontra un guardiano che lo porterà alla sua destinazione per lo più in base alle azioni compiute in questa vita. Molti esseri, però, vengono condotti a rivedere la loro vita osservandola in ogni dettaglio, e in base a quelle esperienze una figura autorevole definirà le varie opzioni di vita per la successiva reincarnazione. Si viene praticamente riciclati nello stesso programma con una nuova madre e una nuova famiglia, e davanti vi si distende un sentiero di vita programmata da seguire. Il programma e il processo del dopo la morte fanno tutti parte del programma principale che mantiene gli esseri in stato di assoggettamento. Ricordi, noi siamo esseri interdimensionali, cioè esistiamo nelle 3D e in piani superiori. È solo che questi piani superiori sono disegnati dagli Anunnaki. Non sono dei veri piani dimensionali; diversamente, una volta morti scopriremmo chi siamo veramente e non ci reincarneremmo mai o, se lo facessimo, diremmo a tutti sulla Terra che questa è tutta un’illusione.


Sarah – Ma perché? Perché è così? Non ha senso.

Dr. Neruda – Quel che iniziò come un esperimento nell’esplorazione tridimensionale partita da una realtà dimensionale superiore è diventato quello che è qui. Ogni essere umano alla fine si confronterà con questa realtà. È inevitabile. Possiamo tormentarci sulla sua mancanza di correttezza o chiederci perché, ma che per lei abbia o non abbia senso, non cambia il fatto che viviamo in un mondo di separazione progettata. Dividi e conquista.


(…)

Dr. Neruda – Se gli esseri umani, come Umani 2.0, sono intrappolati in una prigione di illusione e la loro interfaccia verso l’universo olografico è la causa del loro intrappolamento, allora c’è bisogno di un nuovo modello per uscirne fuori. L’Umano 3.0 è questo nuovo modello. È la formula dell’auto-realizzazione. Significa uscire da questo universo o realtà costruita e vivere

come auto-espressione dell’IO SONO NOI SIAMO. L’Umano 3.0 è la Sovranità Integrale. Io lo chiamo Umano 3.0


(…)

L’anima è un’idea o paradigma che è diventato parte del programma di realtà umano. L’anima è quella parte che contiene tutte le memorie della propria esistenza come Umano 1.0 e 2.0. Per la maggior parte di noi questo è un enorme deposito, troppo grande perché la struttura della coscienza possa gestirlo. Così è l’anima che tiene queste informazioni per ciascun essere individuale. L’anima è un paradigma di espressione infinita in una realtà finita. Ma non si può essere infiniti in una realtà finita se questa realtà è una realtà programmata. Così l’anima non è la forza vitale che vivifica la coscienza umana. Lo è la Sovranità Integrale, che ciascuno di noi è quando ci siamo spogliati di tutte le illusioni, di tutti gli inganni, di tutte le limitazioni, di tutti i veli, di tutti gli

impianti funzionali… compresa l’anima.


(…)

Dr. Neruda – Ogni essere individuale è responsabile di questo. Dio o Sorgente Intelligenza non scenderà dai cieli a raddrizzare gli errori dell’umanità o gli ostacoli. Gli umani devono assumersene la responsabilità.


(…)

Dr. Neruda – Non è facile. I WingMakers parlano delle virtù del cuore come del costrutto comportamentale per questo tempo, e di come quelle parole possano essere applicate e vissute, non soltanto tenute a mente come dei bei concetti.


Sarah – Non mi pare che ne abbia parlato prima. Quali sono?

Dr. Neruda – Apprezzamento o gratitudine, compassione, umiltà, perdono, comprensione, e ardimento o coraggio. È l’unione dell’istante presente (nowness) – essere nell’adesso – e l’applicazione di quelle parole nel nostro comportamento. È l’essere impeccabile in questa pratica.


(…)

Dr. Neruda – La mente inconscia è la porta d’accesso per tutti gli esseri. Questi comportamenti vanno a tutti gli esseri. Sostengono l’edificazione del Network di Sovranità Integrale Umano 3.0 che sostituisce la coscienza di separazione dell’Umano 2.0. Quindi si tratta di mettere in pratica un comportamento insertivo, vale a dire che inserirò questi comportamenti nel mio momento presente. Diventeranno la tavolozza della mia scelta comportamentale. L’altra metà di questa equazione sono i comportamenti resistivi, e questi frenano e bloccano i comportamenti che sostengono la separazione e l’inganno. Si tratta di resistenze attive che dicono “no” ai propri stessi comportamenti o a quelli degli altri, senza giudizio.


Ripeto, sia che si operi nella modalità di comportamento insertivo o resistivo, si sta influenzando l’intero. O si sostiene l’unità (oneness) e l’eguaglianza, l’IO SONO NOI SIAMO, o si sostiene la separazione e l’inganno, conosciuto nella nostra realtà come lo status quo. Il punto di partenza di un comportamento o espressione è nell’adesso. Questo è il centro nervoso creativo. Ogni singolo adesso è un potenziale che sostiene l’unità (oneness) e l’eguaglianza in questo mondo e aiuta la nascita dell’Umano 3.0 e del Network di Sovranità Integrale.


(…)

Sarah – Presumo che l’Incunabula e gli Illuminati abbiano qualcosa da dire su questo progetto dell’Umano 3.0. Ho ragione?

Dr. Neruda – Sì. La Triade del Potere, o altre parole con cui la si vuol definire, ha in programma di creare il suo proprio Umano 3.0. Questa versione sarà annunciata come tecnologia a supporto dei miglioramenti biologici, e creeranno nello strumento umano un ambiente ancor più ospitale agli impianti funzionali. Lo scopo è creare un umano infinito sul piano terrestre... infinito grazie all’immortalità. La fusione di umano e tecnologia, o quel che qualcuno chiama transumanismo, è la meta. Quindi, l’Umano 3.0 della Triade di Potere è molto diverso dall’Umano 3.0 SI concepito dai WingMakers.


Vede, il transumanismo è separazione. Afferma che siamo fragili, deboli, finiti, rozzi, malati... incompleti. Tutte queste idee di impianti tecnologici e di potenziamento cognitivo rientravano nei piani dell’ACIO.


Sarah – L’ACIO stava costruendo l’Umano 3.0?

Dr. Neruda – Sì, certi aspetti chiave del modello transumano. Non la versione SI. Vede, l’intera idea di superamento è collegata al punto d’avvio della separazione. È il modello supremo di IO SONO.


(…)

Dr. Neruda – Sì. Ma all’interno dell’interfaccia umana vi è una programmazione per cui gli impianti funzionali operano insieme come sistema che de-sintonizzerà certe informazioni. Ci sarà chi le sentirà, ma non agirà di conseguenza. Chi le ascolterà, ma le contesterà. Chi le ascolterà, ma non le diffonderà. Tutti questi programmi sono stati creati... non fin dall’inizio, ma in modo da

poter essere aggiornati... il programma può essere aggiornato con nuove istruzioni. E ciò fa sì che far breccia in questa realtà e mostrarla per quello che è, sia un’impresa molto difficile. È per questo motivo che è necessario un certo grado di occultamento. L’inganno in questa realtà è così denso e opaco che chiunque tenti di entrare nella prigione e creare una crepa nel muro... deve usare a sua volta una forma d’inganno.


Sarah – Perché?

Dr. Neruda – Per via del programma, Sarah. Se le informazioni fossero date allo stato puro, e contraddicessero tutto quanto è stato detto alla gente di credere, se fossero letteralmente l’opposto di ciò che è logico e accettabile in questo mondo, chi le ascolterebbe? I WingMakers dovevano risvegliare certe persone per portale nel loro campo d’informazione, prepararle alla verità. Per la gran parte delle persone la cosa deve essere fatta per gradi.


(…)

Sarah – Non è uno schifo?

Dr. Neruda – Cosa?


Sarah – Tutto. Tutto è uno schifo... e lo abbiamo fatto noi.

Dr. Neruda – Qualunque cosa sia, è importante sapere cosa c’è dietro questo inganno... osservare con distacco la verità. Di certo può non essere una bella vista, ma come altro ci si potrebbe accorgere della propria verità se non si conosce la verità del quadro d’insieme? Quindi, per quanto possa sembrare un gran casino, questo è un punto d’avvio per ridefinire se stessi. Preferirebbe forse stare nell’illusione di un’anima in un corpo umano che sarà salvata da Dio, ascenderà al cielo e guarderà in basso insieme ad angeli che strimpellano l’arpa? La sola idea è semplicemente repellente, una volta che si sa questo. Questa visione si basa su separazione, egoismo, mancanza di empatia e comprensione. Oppure si potrebbe dire semplicemente che tutto è una grande illusione, compresa l’idea che noi siamo esseri infiniti, e che una volta morti è finito tutto.


La parte promettente di questa nuova visione è che noi esistiamo all’infinito, nonostante il fatto che siamo confinati e assoggettati. Possiamo anche avere un ruolo nel sostenere questa ridefinizione dell’essere umano con i nostri pensieri e comportamenti. E, forse cosa ancor più importante, abbiamo i WingMakers – i nostri futuri sé – a darci la prova che l’IO SONO NOI SIAMO ha prevalso.


(…)

Dr. Neruda – Ricordi che tutti nel nostro universo sono parte di questo inganno, che lo sappiano o meno. Ci sono quattro classi di esseri: 


1) quelli che sanno dell’inganno e lo sostengono attivamente; 

2) quelli che sanno dell’inganno, e che non intendono fare nulla; 

3) quelli che non sanno dell’inganno, e lo sostengono inconsapevolmente; 

e 4) quelli che sanno dell’inganno, cercano attivamente di uscirne e s’ingegnano a procedere affinché tutti possano ugualmente venirne fuori. 


Tutto qui. Non importa se l’essere è fisico o non-fisico. Tutti ricadono in una di queste quattro categorie, e questo ovunque nel nostro universo di esistenza. Gli esseri del terzo gruppo si stanno svegliando. Alcuni riconoscono che l’inganno presente in una parte dell’universo infetta tutti: ciò richiede un’azione correttiva. Richiede che sia compreso a livello collettivo per essere sicuri che non succeda nuovamente.


(…)

Sarah – Com’è possibile che in questo universo tutti facciano parte di questo inganno? Non capisco.

Dr. Neruda – L’intero nostro universo è stato creato. Non sto dicendo che sia l’universo, sto dicendo che quel che noi chiamiamo universo, per quanto lontano lo si osservi, fa parte dell’ologramma impiantato nella struttura della nostra coscienza e dell’interfaccia umana. La nostra mente conscia ha definito le relazioni spazio-temporali di tutto ciò che vediamo e, come ho detto, questo fa parte nel nostro programma. E questo include l’universo.


Secondo lei, perché le menti più brillanti del pianeta non riescono a definire la coscienza, per non parlare della mente subconscia e inconscia? È programmato così. Anu non voleva che noi lo scoprissimo. Possiamo osservare un’informazione neurale e decidere di sezionarla in migliaia di modi differenti, ma ancora non ci spiegheremo in qual modo sia sperimentata.


(…)

L’universo, per quanto immenso possa apparire, è un ologramma all’interno di un’esistenza programmata che ogni essere umano concorda essere la realtà. Questo accordo informa la mente inconscia – ripeto, una parte dell’interfaccia umana creata da Anu – così che noi tutti collettivamente vediamo il nostro mondo allo stesso modo, più o meno.


Ci è stato detto che ci sono milioni di miliardi di pianeti con la vita, che l’universo abbonda di forme di vita nelle varie dimensioni; ma ciò che noi conosciamo è qui: sulla Terra. Sulla Terra tangibile e visibile. Esistono altri esseri? Certamente, io li ho visti. Salveranno l’umanità? Non possono. Possono solo darle supporto. Non si tratta di qualcuno o di qualcosa che ci salvi. Si tratta di un processo di ridefinizione che può avvenire solo all’interno di ogni entità individuale. Non si tratta di essere sollevati da un fascio di luce o di ascendere a una qualche protetta e superiore dimensione. Succederà nel corpo fisico come esseri umani, da esseri umani per gli esseri umani.


(…)

Dr. Neruda – Nel mondo attuale abbiamo dei programmatori capaci di scrivere un codice che porta l’utente di quel codice da un’esperienza a quella successiva. Lo portano dal punto A al punto B. La programmazione è un elemento temporale. È un processo direzionale. Lei conosce gli hacker. Ce ne sono di tutte le età. All’inizio di quest’anno un ragazzino di quindici anni ha violato la US Air Force. Perfino la Microsoft sta scoprendo che è impossibile proteggere il suo NT OS. L’atteggiamento mentale degli hacker è ancora una manifestazione della separazione. È una polarità. Una specie di gioco mentale completo di ego e, talvolta, di avidità. Per lo più ci rammenta che non esiste fortezza che sia invulnerabile. Il programma creato da Marduk è concettualmente simile alla programmazione dei nostri software ma infinitamente più complesso e avanzato. Comunque, come ogni hacker le potrà dire, tutto può essere violato con la giusta tecnologia e abilità.


(…)

Dr. Neruda – Capisco. Il numero di persone che si presenterà per guardare attraverso la crepa nel muro sarà molto piccolo. In termini di popolazione mondiale, una minuscola frazione. Ma la vera definizione del Gran Portale è che ci sarà un sufficiente numero di persone che guarderà attraverso la crepa rendendosi conto che c’è di più, molto di più della realtà esistente, e lavoreranno collettivamente per abbattere il muro. Quando il muro cadrà, allora gli esseri infiniti all’interno usciranno e azioneranno lo strumento umano non come una cosa separata, non come uno strumento o qualcosa da indossare come un’uniforme, ma agiranno dall’interno del corpo umano liberi dall’interfaccia e dagli impianti funzionali.


Sarah – Intende dire che non ascenderanno alla Bolla Due o Tre?

Dr. Neruda – Rimarranno proprio qui: sulla Terra. Ma rimarranno qui, nel corpo, come esseri infiniti, non come servi dentro gusci di se stessi.


(…)

Sarah – È mai stato tentato prima?

Dr. Neruda – Cosa?


Sarah – Questa crepa nel muro e poi il suo abbattimento.

Dr. Neruda – No. Non nel nostro mondo. Questo è il primo sforzo coordinato per liberare l’umanità.


(…)

Sarah – Può aiutarmi a capire com’è che nessuno sa di questo? Voglio dire, oltre ai sei miliardi di persone che ci sono attualmente sulla Terra, e non so quanti altri nel corso di tutta la storia dell’umanità, devono essere... non so, forse cento miliardi o quasi. Come può essere stato tutto camuffato?

Dr. Neruda – Si tratta forse di molte espressioni di vita, ma non di esseri...


Sarah – Per via della reincarnazione, vero?

Dr. Neruda – Sì. Ma per rispondere alla sua domanda, fu fatto tramite l’interfaccia dello strumento umano. L’interfaccia è ciò che la maggior parte delle persone considera come se stessa. Quella è la loro coscienza. L’interfaccia si fonde con il corpo fisico e l’essere dimensionale che l’attiva e l’anima. C’è il detto che l’ultima cosa che il pesce nota è l’acqua. È anche un’adeguata espressione della nostra situazione.


Gli umani vivono in questa coscienza di corpo umano fin da quando vennero creati all’origine. È tutto quello che hanno sempre conosciuto, e vista la sofisticatezza della tecnologia che sorregge tutto questo inganno, veniamo continuamente distratti a non prendere mai neppure in considerazione la possibilità che tutto faccia parte di un’illusione. Tutto.


(…)

Lucifero e gli angeli caduti erano un accenno agli umani che furono scacciati dall’Eden. Si tratta della medesima storia con lo stesso scopo: inserire la paura di ribellarsi nei sistemi della coscienza umana. Resi forti e potenti nella mente inconscia, siate certi che Lucifero, Satana e il male fanno da specchio alla trinità del bene: Padre, Figlio e Spirito Santo. Anu comprese che il modo migliore per fare in modo che la sua creazione umana andasse verso la sua direzione, fosse che il cammino al suo regno apparisse virtuoso e moralmente accettabile. E come lo ha fatto? Ecco che il male s’incarna in demoni determinati ad asservire gli umani e impedir loro di percorrere il sentiero della virtù. Ciò ha creato la polarità perfetta dove gli esseri umani avanzano verso il Regno di Dio mentre i demoni li seducono e intrappolano. Gli angeli e i maestri ascesi furono le guide che indicavano la strada al regno atteso. Le tradizioni orientali si sono servite di semidei, gerarchie di maestri, della meditazione, ma anche questo poggiava sulla medesima polarità che, a livello di base, era luce come bene e tenebre come male.


(…)

Sarah – Ancora non capisco come accadrà... il crollo del muro, intendo. Se le cose sono così incasinate come dice, le persone seguiranno la loro programmazione. Avranno troppa paura di abbandonare tutto ciò che hanno imparato a ritenere reale e vero. Non penso proprio che possano fare un cambiamento così radicale.


Dr. Neruda – Sono d’accordo. Non possono, non di fronte allo status quo. Ma lo status quo fa parte del muro che sarà abbattuto. Questo non è possibile nasconderlo. Non si può agitare una bacchetta magica per far finta che non esistano le guerre tra razze, religioni, classi sociali, confini geografici, relazioni di ogni genere, queste cose non possono essere redente da un salvatore o da

una razza extraterrestre. Ci sono delle conseguenze e queste devono essere affrontate. Lo status quo – la vecchia normalità, la deformazione di comodo – sarà rimossa, poiché non si può edificare il cielo in terra semplicemente sovrapponendo uno strato della nuova realtà sopra lo status quo. Sarebbe come mettere il Gran Canyon sulla cima di un grattacielo. Il grattacielo non può reggerlo.


Sarah – La mole del cambiamento in arrivo sembra travolgente.

Dr. Neruda – Se c’è una cosa che ho imparato nell’interazione con i WingMakers è che vi è un tracciato programmato, poi vi è una tracciato super-coscienziale, e quest’ultimo è interessato da come le membrane quantiche di realtà s’intersecano creando reazioni a catena che si riverberano in ogni dimensione. Queste reazioni a catena sono guidate da stringhe d’eventi progettate da esseri di dimensioni molto superiori.


Sarah – Un giorno, in un futuro che spero non troppo lontano, qualcuno leggerà questa intervista. Quale consiglio gli darebbe?

Dr. Neruda – Tutti hanno pensieri ed emozioni. Tutti condividono la realtà chiamata Terra e un corpo umano. Siamo tutti sullo stesso palcoscenico interpretando ruoli differenti, ma la scena in qualche modo ci unifica. Nessuno di noi vede su questo palcoscenico un meraviglioso mondo di pace e armonia o di buona volontà verso tutti gli uomini. Non è questa la realtà che ci circonda. La domanda è: come ci avviciniamo alla realtà che sostiene la nostra verità più innata, l’IO SONO NOI SIAMO? Come creiamo una scena e scriviamo un testo che sostiene la nostra trasformazione in Sovranità Integrale, che di fatto è quel che noi siamo? La religione ci ha forse mostrato la via? O lo ha fatto la spiritualità? E la scienza? E che dire del sistema d’istruzione? I

governi? Per me nulla che sia attualmente in scena ci sta unendo in eguaglianza e unità (oneness). Se dopo aver letto questa intervista ti guardi intorno nel nostro mondo, vedrai che il nostro mondo è progettato con una funzione ben precisa, e questa funzione è sentire la separazione. Può essere evidente come il colore della pelle, il diverso genere sessuale o la cultura, fino alle distinzioni più impercettibili tra religione e spiritualità, ma il progetto è frattale e pervade tutto in questo mondo, in questa comune unità che io ho chiamato separazione. Ironicamente, la nostra unità è la separazione.


Se concordi, se anche tu vedi o percepisci questa separazione, potresti anche concludere che stia aumentando e non muovendosi in direzione dell’unità ma verso un’ulteriore diversificazione e distinzione, e sembra che più l’umanità diventa granulare nell’accesso alle sue informazioni ed espressioni, più si separa in gruppi di somiglianza che simulano l’unità all’interno del gruppo ma esprimono separazione verso il tutto.


Questa non è un’accusa a ogni soluzione durevole, ma nulla ha funzionato. Il fallimento della religione ha prodotto organizzazioni nichiliste e disilluse di sperimentazione occulta e oscura. Le due traggono energia l’una dall’altra. Si tratta di sopravvivenza simbiotica. Ma quel che qui si perde è che la realtà che confusione e disaffezione si estendono a tutti i popoli del mondo offuscando la mente e il cuore di tutti. C’è speranza. La speranza risiede in quello spazio vuoto (vacuum) di unità e unione (oneness) che non si allinea a nulla di questo pianeta – nessuno lo possiede, lo controlla o lo amministra. Non esiste una mediazione o un mediatore. È completamente unico. Praticamente, non è mai stato visto o udito. Sta dall’altra parte del muro. Questa è la nostra speranza, per quanto aliena e strana possa sembrare.


Le informazioni più esoteriche di questo pianeta non furono scritte da esseri umani, ma tramite esseri umani attraverso canalizzazione. La canalizzazione parla di meravigliose realtà spirituali, come umani e alieni siano uno, come è strutturata la psicologia più profonda degli esseri umani, la complessità dell’ambiente cosmologico in cui l’umanità è inserita. Tutte bellissime informazioni, se non fosse che non parlano di come noi siamo assoggettati o perché o da chi. Nessuna. Se queste meravigliose fonti di informazione sapessero come l’umanità sia assoggettata, non lo diffonderebbero? Non sarebbe questo il punto fondamentale dell’informazione, quello che i WingMakers chiamano il punto d’avvio? Perché nessuna letteratura esoterica l’ha mostrato?


Ve lo dirò io: perché quegli esseri o sono anch’essi nell’ologramma e non ne se accorgono neppure loro, oppure partecipano all’inganno e ne salvaguardano la scoperta da parte degli umani. Non sono diversi da noi... da noi come esseri infiniti. Si sono smarriti in questo Ologramma d’Inganno quanto noi.


(…)

Se una persona è poco preparata per queste informazioni, difenderà quello che queste informazioni demoliscono, vale a dire quasi tutto. Non sono pronti a entrare in quello spazio vuoto (vacuum) di cambiamento che queste informazioni portano nella loro vita. Accettare queste informazioni richiede molta responsabilità. Queste informazioni sono inquietanti perché si è da soli. Noi siamo soli. Non c’è un salvatore, o una schiera angelica, o degli ET che verranno a radunare i buoni per portarli nella loro dimora celeste. Questo richiede anche lavoro. Si tratta di modificazioni comportamentali. Si tratta di impeccabilità. Si tratta di autenticità. Si tratta di sollecitudine. Si tratta di attenzione. Non è un partito. Non è un abbellimento di facciata. Questo è un viaggio rigoroso verso l’auto-realizzazione, non importa come questa realizzazione appaia. È un impegno verso questa premessa. Non è dirsi: “percorrerò la via soltanto se giungerò in cielo e mi fermerò in paradiso con anime meravigliose.” Non è

questo sentiero. Chi desidera quel sentiero può associarsi a una religione o setta di sua scelta, e troverà questo tipo di promesse a piene mani. Queste informazioni sono per chi è interessato a irrompere nel suo vero sé, e farlo non per riposare e rilassarsi... o... o celebrare ed essere beato, ma servire la verità con il proprio comportamento fino quando tutti entreranno nella realtà di unità (oneness) ed eguaglianza da dove noi veniamo.


(…)

Sarah – Poco fa parlava dei comportamenti insertivi. Ho preso nota di alcuni, ma non le ho sentito dire la parola “amore”. Me la sono persa oppure manca per un motivo?

Dr. Neruda – “Amore” non è una parola utilizzata spesso nel materiale del WingMakers in generale. Penso che in parte sia perché in questo mondo porta un gran carico. Contiene una sorta di energia sentimentale e di co-dipendenza in termini di relazione, e anche perché nella nostra cultura viene utilizzata con molta superficialità, quasi come un’espressione generica tipo il

“come stai?” che la gente usa per salutarsi.


L’amore è la forza dell’unificazione. È solo questo, eppure, per molti versi, è tutto. Dal punto di vista dei WingMakers è una parola-concetto importantissima, anche se loro la usano con parsimonia. Le sei virtù del cuore di cui ho parlato sono considerate i diversi modi in cui l’amore si manifesta nei nostri comportamenti. A tal proposito, l’amore si esprime nei comportamenti virtuosi come la gratitudine, la compassione, il perdono e l’umiltà. In questo contesto le sei virtù del cuore, collettivamente, sono l’espressione dell’amore nella dimensione umana.


Vorrei ricordare che il mondo emozionale e sentimentale è un impianto funzionale, e che le emozioni che noi attribuiamo al cuore o all’anima non arrivano veramente da quelle fonti.


Sarah – Allora, da dove vengono?

Dr. Neruda – Lo strato della mente conosciuto come inconscio genera le emozioni, ma queste vengono sentite in tutto il corpo umano. Lo strato inconscio della mente è interdimensionale, quindi si estende dalla Bolla Uno alla Bolla Due, il che permette di percepire il mondo astrale o aldilà (after-life). Quando esprimo le virtù del cuore, le pongo sotto la lente dell’unità e dell’eguaglianza. È qui che raggiungono la loro potenza espressiva. Poi prendo questa esperienza e la invio, quasi letteralmente, alla regione del capo, immaginando che l’esperienza si posi nella ghiandola pineale, al centro del cervello. Questo è il modo con cui io le invio a tutti attraverso la mente inconscia.


Sarah – Perché le chiama virtù del cuore se le emozioni sono generate dall’inconscio?

Dr. Neruda – Il cuore è una metafora per il portale all’interno di ogni individuo. È relativamente libero dall’interfaccia Umano 2.0 e dagli impianti funzionali della mente, in parte per il campo elettromagnetico che esso produce e in parte per le sue dinamiche fisiche.


(…)

Ora, per rispondere alla sua domanda, gli esseri umani, anche quelli con il DNA Anunnaki, possono riconoscere da soli la loro vera natura grazie a un semplice processo. Questo non richiede che meditino, preghino tutto il giorno, o si ritirino in un ashram. Il processo di Sovranità Integrale diventa parte naturale dell’espressione della vita dell’individuo. Se abbastanza esseri umani abbracciano questo processo o qualcosa di analogo a esso, la crepa nel muro si espanderà, il muro diverrà meno stabile, e il mondo della separazione, nella sua fragilità, inizierà a sgretolarsi. L’essenza vitale è ciò che noi abbiamo dalla nostra parte. E questa non è una fionda, come dice lei.


È la forza infinita che alimenta ogni oggetto dell’universo. La vita è dentro di noi ed esiste in un unico e solo stato: eguaglianza e unità (oneness). L’intero Ologramma d’Inganno, come creato e curato dagli Anunnaki e dal loro codazzo, non è la vita, è il modello della separazione. La vita è verità e autenticità. La separazione genera inganno, indegnità e paura.


(…)

Per molti versi, osservare questa programmazione richiede di essere neutrali, così da poter semplicemente osservare i nostri stati interiori e i messaggi contenuti, come anche quelli esterni che arrivano attraverso la televisione, Internet, le email, i giornali, le riviste, la pubblicità nella cassetta della posta e così via. Non è fondamentale sapere in che modo si esprime ogni programma nella propria vita o quale sia il suo significato recondito. Ciò che è importante è capire che si è degli esseri programmati e cercare una fonte interiore di indirizzamento, ispirazione e movimento. Il processo di Sovranità Integrale è focalizzato su di sé, l’individuo, che indirizza il suo stesso sé, l’essenza vitale, a esprimersi nell’unità (oneness) ed eguaglianza. Tutto qui. Se lo fate, allora state uscendo dalla presa della programmazione. Qualcuno riesce a farlo velocemente, e altri hanno bisogno di una pratica più costante.


(…)

Questo processo riguarda solo il cambiamento, mi creda. Non è in alcun modo egoistico. Qui non trova rifugio nei capisaldi di un sistema di credenza che la farà sentire superiore o privilegiata o saggia. Qui, in realtà, non c’è alcun sistema di credenza se non il processo di Sovranità Integrale. Non c’è nessuna struttura, nessuna organizzazione, nessun maestro, nessuna Gerarchia, nessuno superiore o inferiore a un altro. Capisce? Questa non è un’organizzazione di questo mondo. Non può essere di questo mondo, altrimenti sarebbe soggetta alla separazione. L’unico modo in cui si manifesta l’Umano 3.0 SI è all’interno di un numero sufficiente di esseri umani che sono d’esempio per questo processo, che ancorano questa nuova coscienza di condotta su questo pianeta e lo diffondono grazie al loro comportamento e la loro mente inconscia. Questo è l’unico modo, e non tutti sono preparati a farlo.


Serve molta vigilanza per vivere ed esprimersi nell’adesso. Gli esseri umani hanno la tendenza a vivere nel ricordo del passato o a preoccuparsi del futuro. Era quello che stavo facendo io, e mi distoglieva dall’adesso. E l’adesso è dove si esprime la nostra essenza vitale. Non è nel passato o nel futuro, soltanto la struttura della coscienza è imperniata tra passato e futuro, così quando ti scopri lì, sai di non essere nella tua essenza. Il punto è che l’essere semplicemente consapevole del mio respiro aiuta, come dicono i WingMakers, a centrarmi nel silenzio (stillness). Questo, comunque, non significa stare in una stanza silenziosa. Si può essere in una riunione di lavoro e centrarsi nel silenzio attraverso il respiro. Ma grazie a questo stato di centratura interiore, mi trovai nella posizione migliore per percepire il mio senso di espressione, e ciò era quello che mancava nei miei sforzi iniziali per integrare questo processo. Prima non avevo un buon punto di partenza per praticare le virtù del cuore, e le dirigevo esternamente, verso altre persone o eventi, e non a me stesso in primo luogo.


(…)

Deve essere fatto, e dev’essere fatto da noi. La domanda è: se deve essere fatto, quando l’umanità vorrà farlo? Adesso? Fra cent’anni? Fra mille anni? Diecimila anni? I WingMakers sono chiari riguardo a questo nei loro scritti, se aspettiamo a dopo l’Umano 3.0, quando vi sarà l’integrazione tra uomo e macchina, sarà solo più difficile. L’asservimento della vita deve finire, a tutti i livelli.


(…)

Sarah – Vorrei passare a una cosa che mi lascia perplessa riguardo a tutta questa conversazione, ed è la faccenda di Dio. Dalla sua descrizione, Dio, così come lo pensiamo noi... è un’illusione. In realtà è un essere che si è presentato come Dio. Quindi, la domanda è: c’è un Dio vero?

Dr. Neruda – Grazie per aver fatto questa domanda. Avevo intenzione di toccare l’argomento io stesso, ma poi ho perso il filo. Torniamo all’esperimento mentale delle bolle. C’è la rappresentazione di un dio che, come ho detto, è Anu. Questo è il dio che musulmani, ebrei e cristiani similmente venerano e adorano. Questo è il dio che desidera ritornare e chiaramente dominare il genere umano per indirizzare l’umanità all’Umano 3.0, un’esistenza transumana in un mondo globalizzato che durerebbe per sempre.


Come ho detto, vi è un’essenza vitale in tutti gli esseri, compresi gli Anunnaki, e questa essenza vitale è infinita. Se comprende che cosa è l’infinito, allora comprende che è fuori dallo spaziotempo. Se un essere è fuori dallo spaziotempo, non è definito da polarità come nascita e morte, creazione e distruzione, bene e male, e così via; non è legato a nessun vocabolario e a nessuno dei nostri concetti.


(…)

Allora, per rispondere alla sua domanda: c’è un Dio? Ci sono molti dèi. Alcuni esseri si presentano come dèi e alcuni esseri manipolano gli altri a un grado tale da essere considerati come dèi. E poi ci sono le intelligenze collettive che si muovono tra le membrane quantiche e simulano le qualità divine di onniscienza e onnipotenza, ma non sono dèi nel senso di “Il Creatore”. Ci sono anche alcuni esseri che si presentano come dio attraverso un canale umano. Il punto di vista dei WingMakers è che le civiltà più antiche dell’universo credono che ci sia un Creatore, ma che questo Creatore, noto nella filosofia dei WingMakers come Sorgente Primaria, è talmente fondamentale da essere l’essenza frattale di tutta la vita in tutte le sue varianti. È lo zigote quantico della vita al livello più fondamentale. Non è veramente conoscibile per come noi pensiamo il conoscibile. Lo si sperimenta attraverso il suono che evoca questo tono d’eguaglianza di cui si parla nella filosofia dei WingMakers. Non viene appreso attraverso la mente, il che fa sì che sia difficile da descrivere e da comunicare.


Questo è il problema che si ha con tutto ciò che è così elementare che è tutto ma invisibile. Come si può comunicarlo in modo tale da trattenere l’attenzione di un essere umano? voglio sottolineare che la relazione è con il Creatore, non con un dio. Il Creatore è presente in tutta la vita. Dio è più un genitore, e nelle cerchie religiose ha l’immagine di un padre che è stato umanizzato al punto che noi lo preghiamo perché ci dia delle cose, ci aiuti a rimuovere gli ostacoli, a schiacciare i nostri nemici e così via. Il Creatore è allineato all’unità (oneness) e all’eguaglianza, mentre dio è allineato alla separazione e alla paura.


La Sorgente Primaria è il Creatore della vita, la realtà manifesta di tutta l’esistenza. Il Creatore vive nella vita come scintilla infinita che connette tutta la vita come eguale nell’unità (oneness). Non è qui per essere umanizzato. Non può essere umanizzato o, se è per questo, ridotto a una forma qualsiasi di vita o di cosa. Il Creatore è il congiungimento di tutta l’esistenza

nell’eguaglianza dell’essere uno (oneness), e quando ciò avviene, poi dio esiste. Quando non avviene, non esiste nessun dio, soltanto un Creatore. È davvero semplicissimo. In vari testi religiosi è detto che dio ha creato l’uomo a sua immagine o somiglianza. E se lei ha compreso che Anu è dio, allora questa è un’affermazione ragionevolmente vera. Comunque, il Creatore ha creato la scintilla infinita che anima la forma umana, quindi è la Sovranità Integrale ad essere la creazione, e Anu non ha nulla che fare con questo. Egli ha soltanto scoperto come asservirla.


L’ultima cosa che dirò al riguardo, è che il concetto di dio viene utilizzato dalle religioni per distrarci dalla responsabilità. Ci autorizza a dire che non siamo responsabili della povertà o della guerra o degli abusi sui bambini. C’è un dio molto al di sopra di noi. Dio ha creato il mondo, lui è il responsabile. Se lui permette la guerra e la povertà, chi sono io per caricarmi di questa responsabilità? Coloro che fanno del male saranno ripagati con l’inferno, e i perseguitati regneranno nei cieli. Quindi dio, o il concetto di dio, ci libera dalla responsabilità. Il Creatore, d’altro canto, non è così, perché siamo tutti legati nell’essere uno (oneness) e ciò che succede a uno succede a tutti e, pertanto, siamo tutti responsabili nel permettere che la separazione governi i nostri comportamenti. È importante rendersi conto della differenza tra il costrutto di Creatore e quello di dio, specialmente all’interno dell’Ologramma d’Inganno.


Il muro è la struttura della coscienza Umano 2.0 programmata all’interno di ogni essere umano. Il muro deve essere abbattuto e il modo in cui avviene non è attraverso le proteste, assaltando i cancelli o agitandogli tutti insieme i pugni sotto il naso. Deve essere fatto attraverso una consapevolezza di sé a livello individuale, e questo – considerata la nostra programmazione – ci chiede di seguire un processo che ci permetta di diventare auto-consapevoli della nostra essenza vitale. Se restiamo nella separazione non possiamo risolvere il problema della separazione. Se restiamo nell’inganno, non possiamo rivelare nulla della nostra vera natura. Quindi abbiamo bisogno di vederci tutti come uno ed eguali in questo Ologramma d’Inganno, e ciò include sia le chiavi di volta dell’élite quanto i poveri e gli affamati.


Questa comunicazione non intende spaventare o fare entrare in paranoia nessuno. Intende sostenerlo nel suo risveglio quale essere infinito. È davvero così. È questo il fine delle informazioni. Se sentite che il miglior modo di servire la verità è protestare, opporre resistenza, aumentare la consapevolezza di ciò che succede nel mondo, allora fatelo, ma vi raccomanderei di farlo da una prospettiva di non-polarità. Non si può combattere la separazione con altra separazione, questo polarizza e basta. È importante sentire che ci si sta opponendo non con paura o con qualche altra emozione programmata, ma allineati con la propria essenza e l’espressione di questa fonte interiore anche nella protesta.


Altri potrebbero preferire seguire il processo della Sovranità Integrale e concentrarsi maggiormente su questo stratagemma interiore. In questo non ci sono formule, e di certo si possono perseguire entrambi i metodi. Ma conoscere queste informazioni e restare poi passivi, rimanere puri osservatori, è una risposta programmata che non risponde alla domanda di “come posso servire meglio la verità?”. È una negazione della verità.


La LERM è conosciuta anche come Luce Bianca, e la Grande Fratellanza Bianca è nota per essere il suo guardiano. Si sono appropriati di Gesù e di Buddha facendone i loro pilastri, hanno rubato il concetto di IO SONO unendo questi ingredienti alla Luce Bianca, che è un fattore in ogni religione e dottrina esoterica o occulta nel corso di tutti i tempi. E negli anni ‘50 la Grande Fratellanza Bianca divenne una vera e propria organizzazione.


Subito dopo, i maestri ascesi cominciarono a unirsi accrescendo le loro fila man mano che i canali umani iniziavano ad essere portavoce di queste entità. Dal punto di vista dei WingMakers, queste entità sono degli impianti del piano della polarità per mantenere gli esseri umani fermamente ancorati nella separazione, nella distrazione e nell’inganno. Il mondo scientifico quantistico esercitava i suoi muscoli, confutava i punti chiave della dottrina religiosa, e se lasciato senza controllo avrebbe accertato l’ologramma, ma non l’inganno. La Grande Fratellanza Bianca divenne pubblica negli anni ’50, proprio mentre il mondo quantistico stava iniziando a dare segno della sua importanza, ma risaliva al diciottesimo secolo, periodo in cui era conosciuta come il Concilio di Luce (Council of Light), e prima ancora era un concetto custodito in molte società segrete.


L’idea di maestri ascesi che comunicano tra loro telepaticamente e istruiscono e guidano gli affari degli uomini, ha raccolto una certa popolarità tra coloro che non subivano più il fascino della religione organizzata. Per essere corretti, alcune informazioni canalizzate provenivano da esseri che erano considerevolmente più informati dell’uomo medio, e riuscirono ad abbagliare la maggioranza di queste persone con la loro superiore conoscenza dei sistemi cosmologici e della struttura delle cose in merito a dio; ma le loro descrizioni e spiegazioni si fondavano sull’Ologramma d’Inganno. Se da una parte questi maestri canalizzavano quelli che parevano i segreti o la conoscenza arcana ai loro discepoli prescelti – che poi scrissero libri e crearono organizzazioni, dall’altra queste informazioni continuavano a separare i mondi in luce e tenebre, bene e male, e quelli che conoscevano queste cose e chi non le conosceva. Utilizzavano parole come amore, ascensione, verità e dio più liberamente delle religioni organizzate, e dio era sempre ritratto come una forza amorevole e coagulante. Anche gli angeli e gli esseri cosmici vennero associati con queste organizzazioni, che non solo si appropriarono di simboli e costrutti come “anima” e “vita eterna”, ma crearono anche una scala coscienziale che si estendeva all’infinito sulla quale lo studente cerca eternamente di imparare di più per avanzare su questa scala verso l’alto.


L’elevazione di uno al di sopra di un altro. Questo era il concetto chiave della tattica di separazione della Grande Fratellanza Bianca e, francamente, di tutte le società segrete. Creare divisioni di conoscenza, aggiungere uno o due rituali, e promettere maggior potere e consapevolezza man mano che lo studente percorre il cammino. Non parlano di come deprogrammarsi dalla separazione, piuttosto la rinforzano.Potrei mostrarle un’intera biblioteca di libri che espongono informazioni esoteriche. Alcuni di questi libri furono scritti come saggi e sotto ogni apparenza sembrano credibili e profondi.


Eppure, se fa caso e sta attenta alle parole, si accorge come separano le persone; come descrivono una Gerarchia; come descrivono un’anima in continuo apprendimento, un umano sempre peccatore e debole; come descrivono un universo composto di infiniti livelli; come la luce illumina coloro che seguono determinate pratiche. Possono essere molto sottili. Possono parlare di unità, ma nelle loro parole c’è giudizio o recriminazione se non si eseguono le pratiche nel modo corretto, oppure suggeriscono di non mescolare tali pratiche con qualcos’altro altrimenti perderanno di valore, o di unirsi o promuovere un certo sentiero rispetto a un altro.


Parte del processo della Sovranità Integrale è praticare il suo discernimento su ciò che le permette di credere in se stessa, non all’universo o a qualche maestro o insegnante, ma a se stessa, completamente spogliata di tutti gli orpelli, le credenze, gli schemi mentali, le paure, i sensi di colpa, le storie, i biasimi, le pretese... tutto ciò che pende dal passato. Se riuscisse a liberarsi di tutto, di tutto quello che le hanno insegnato e detto e programmato a credere, che cos'altro ci sarebbe da ascoltare? Il silenzio. Un limpido e profondo silenzio. Questo è lei. La verità è l’auto-espressione del proprio sé infinito in forma umana sulla Terra. Questa è la definizione più profonda di verità che io conosca. Può non essere la stessa per lei o per chi leggerà questo in futuro, ma questa è la mia definizione di verità. 


Sarah – Questo è più un commento o un’osservazione che non una domanda, ma mi sembra che il processo di Sovranità Integrale sia esistenziale piuttosto che trascendentale. Sembra anche più un viaggio in solitaria piuttosto che in un gruppo organizzato dove ci si sostiene a vicenda. Questa mia percezione è esatta?

Dr. Neruda – In parte, sì. Penso che quello che lei ha colto sia l’aspetto di sovranità. È un processo interiore che gli individui sviluppano dentro di sé, ma l’aspetto di integrale è un collettivo, e non lo intendo come una struttura organizzativa. Questo processo non deve stare nelle mani di nessuna organizzazione o individuo. Non è possibile che sia posseduto o controllato all’interno di una struttura organizzativa. Penso che le persone possano utilizzare Internet o l’email per aiutarsi tra loro. Alcuni vorranno avere questo tipo di supporto, altri possono preferire starsene per conto loro.


In quanto ad essere esistenziale, sì, lo è. Qui non si tratta di ascendere a elevati piani celesti sospesi in regni di perfezione mentre i propri compagni esseri umani sono persi, asserviti e rinchiusi in spazi sempre più serrati. Si tratta di esprimere le virtù del cuore e la verità dell’esistenza con i propri comportamenti qui, sulla Terra. Si tratta di fare della Terra un luogo dove gli esseri umani possono esprimere la loro essenza vitale senza l’interferenza dell’hardware 


Sarah – Ma la cosa non sarà accompagnata da panico e isterismi? Un tempo pensavo che il Gran Portale fosse la scoperta tecnologica dell’anima, che sarebbe stata messa su Internet disponibile a tutti da vedere e sperimentare comodamente a casa propria. Ma non è così, vero?

Dr. Neruda – No. È più simile a un collasso della realtà a livello di massa, dove degli esseri infiniti improvvisamente si ritrovano svegli dentro un’uniforme umana e si chiedono cosa sia successo.


Sarah – Capisco, ma il concetto di esseri infiniti circola già da molto tempo. Il concetto di anima è noto da tempo. Dove starebbe la differenza?

Dr. Neruda – Sì, è noto da molto tempo, ma è stato chiuso in tre percorsi: uno, reincarnazione e karma; due, essere buoni e obbedienti per unirsi alle schiere celesti; e tre, ascendere ai piani di esistenza superiore e infine diventare un maestro all’interno della Gerarchia. Il quarto sentiero, come ho già detto, afferma che siamo solo carne e sangue e non abbiamo un’anima. L’anima di una persona, presumendo che creda di essere un’anima, è definita da uno di questi sentieri. Ciascuno di questi sentieri, come ho già detto, rientra nell’Ologramma d’Inganno. Nessuno porta fuori, oltre il muro, e di certo nessuno di essi rende il muro meno solido. Per auto-realizzarsi come essere infinito nello strumento umano sulla Terra, scollegato dal controllo dell’interfaccia Umano 2.0, c’è la quinta via. Viviamo in un gioco a premi che ha quattro porte e dove il conduttore continua a ripetere: “scegli una delle quattro porte”, ignorando del tutto che esiste una quinta porta.


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"Questo nuovo punto d’avvio inserisce l’opzione della quinta porta. Questa è la differenza. Ciò che è in noi era presente prima che l’universo fosse creato. Il nostro nucleo interiore e pre-quantico esisteva prima ancora dello spaziotempo, prima che una qualsiasi razza interdimensionale ci asservisse. Noi non siamo deboli o indifesi. Noi non siamo semplici esseri umani con un arco di vita di ottant’anni. NOI SIAMO infiniti, e noi siamo tutto quel che occorre per trasformare la realtà così che ciascuno di noi serva la verità, perché noi vediamo la verità. La Terra non è un parco giochi o un’aula scolastica più di quanto noi si sia bambini creduloni. Non c’è nessuna nuova era o fine dei tempi; c’è soltanto l’infinita piattaforma alla quale tutti apparteniamo, da dove emergiamo come Sovranità Integrali sulla Terra."

                  – James Mahu

 

"Per vivere al servizio della verità, dovete prima identificare gli strati d’inganno che vi

racchiudono. Questo è l’equivalente di una de-programmazione. È fondamentale per il

processo della Sovranità Integrale. Dopo potete vivere le parole e le idee che emergono

da questo campo interiore di verità che è dentro di voi, e non altrove. È totalmente

indipendente da tutto ciò che è caratteristico della Gerarchia. Questo poiché ciò che è

verità è singolo (Sovranità) e universale (Integrale) allo stesso tempo. Nessuna

organizzazione può detenerla. Soltanto voi."

– Estratto dalla Filosofia, Camera 8


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